Dicono che l’unica cosa che vada secondo i piani sia l’ascensore…ma che succede quando l’ascensore si blocca? Si pensa al piano da raggiungere!
‘’XANAX’’.
È andato in scena al “Teatro delle Muse” dal 14 al 17 ottobre 2021. Testo di Angelo Longoni, diretto e riadattato da Jocelyn e Alessandra Hattab. I protagonisti sono Laura (Martina Marone) e Daniele (Mattia Cirelli), due colleghi presso una casa editrice, i quali un venerdì sera si trovano impotenti di fronte alla casualità: rimangono bloccati in ascensore, senza via d’uscita, per 48 ore. La preoccupazione prende il sopravvento, il primo pensiero va alla vita al di fuori le pareti, alla voglia e alla speranza di essere cercati, di sentire che i loro cari si accorgeranno della loro assenza, preoccupandosi. Con un passato, con un futuro, ma apparentemente senza un presente…sarà questo il tocco di imprevedibilità di cui i nostri protagonisti hanno bisogno?
Laura: maniaca del controllo – vita perfettamente organizzata e schematica.
Daniele: Inetto – scoraggiato, subisce la propria vita, sbadato.
La diversità li porta a scontrarsi e lo scontro li porta a capirsi, grazie alla confessione di dettagli che mettono in luce una profonda crisi esistenziale accomunante. Fanno uscire parti di loro oramai sepolte come passione, vendetta, rivalsa, rabbia, serenità, mettersi a nudo, sgretolarsi per ricomporsi, apertura intima…e cosa succede quando l’ascensore si blocca? Il tempo si ferma, e da ostacolo diventa l’apice della catarsi. Il passato si unisce al presente in un continuo divenire, e impalpabile ma così concreto rompe un ciclo monotono – insoddisfacente. Laura e Daniele, due personaggi goffi che in principio condividono solo lo xanax , uno psicofarmaco assunto per far fronte agli attacchi di panico, riescono attraverso la naturalezza e la simpatia dei loro dialoghi a catturare e trascinare lo spettatore in un’esplorazione continua dell’immagine interiore. I pensieri si dissolvono fino ad un punto di non ritorno: l’epifania. Le 48 ore passano, i personaggi si ricompongono e dall’ascensore escono, ci faranno più ritorno? Si torna sempre dove si è stati bene, così come noi della RASI speriamo di tornare a ritrovarvi in scena con altri spettacoli.
Team R.A.S.I.
Articolo a cura di Julia Llupo