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60w – Tra ricordi e sospensioni, inciampo

RASI MEET & GREET WITH… SIDDHARTHA PRESTINARI.
 
… Così il ricordo, felice o crudele, porta la sua luce in una zona oscura, e nasce l’amicizia disordinata tra una donna e la sua lampadina. Così Ilza e Siddhartha Prestinari, felici o crudeli, ci prendono per mano e ci fanno viaggiare, in 50 minuti di spettacolo, nei vicoli oscuri della mente di una persona affetta dal morbo di Alzheimer, e nasce l’amicizia tra una lunga riflessione e lo spettatore.

Senza memoria l’esistenza perde la sua identità? Cosa accudisce la luce e cosa rivela il buio? Vuoi seriamente vivere senza ricordi? Qual è l’importanza della memoria?

Uno spettacolo pieno di metafore, da vedere con occhi vispi, saltellanti da una conclusione all’altra. Fluttuanti in uno spazio in cui si intreccia la presenza della voce alla sua assenza, ma non si rinuncia mai all’espressività, perché dove le parole non arrivano, le emozioni rimangono.

La memoria a breve termine lascia il posto a quella a lungo termine e con una nostalgia che suscita il sentimento di perdita, veniamo teletrasportati da una dimensione temporale all’ altra. La memoria è ciò che forgia il tempo. È l’unico modo che abbiamo per dargli durevolezza e stabilità… e sotto i riflettori, ben scanditi, tra prosa e pantomima, tra un accompagnamento musicale e l’altro, affiorano quei ricordi che saziano la realtà. In punta di piedi, come se si volesse inseguire la traccia di ciò che si sta perdendo senza volerlo disturbare, la protagonista ci trascina da un capitolo della sua vita all’ altro. È lo spettacolo delle prime volte. Supera i confini del visibile e riporta in mente la magia di sensazioni cadute nell’abisso dell’abitudine, ricoperte dal gelo della ripetitività quotidiana.

Ti ricordi la prima volta in cui sei andato in vacanza? La prima volta in cui hai amato? La prima volta in cui ti hanno chiesto se avessi mai amato? La prima volta che hai capito il valore delle parole? La prima volta in cui hai abbracciato tuo figlio? La prima volta in cui sei stato sotto la pioggia, sfiorata dal vento, riscaldata dal sole? La prima volta che hai capito l’importanza dei dettagli? La prima volta in cui hai accettato la vita per quella che è?

Tutto questo, dove non è stato verbalizzato è stato materializzato.

Con abile maestria Siddhartha ha scolpito l’aria, ci ha fatto immaginare la presenza di altri personaggi: mentre simulava di ballare con qualcuno, mentre simulava l’abbraccio con sua figlia, mentre simulava di accarezzarla, mentre simulava la concretezza di astrazioni come gioia, serenità, tristezza, oggettività e soggettività, verità e bugia. Pagine bianche. Non perché sono da scrivere… si stanno svuotando. Al buio non si può scrivere. Nascono scarabocchi per cui in seguito ci si giudica… a causa di una fioca luce che violentemente ce li fa notare. Il presente chiude le porte al futuro e impotente si lascia risucchiare dal passato finché non cessa di esistere. Il buio emargina la luce… e mentre il tempo per tutti scorre allo stesso modo…

BUIO

(In sottovoce): ‘’Si è rotto il tempo’’.
(Si rannicchia prendendo tra le braccia la lampadina).

Team R.A.S.I.

Articolo a cura di Julia Llupo

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