RASI MEET & GREET WITH… GIULIA DI QUILIO.
Modella, aspirante attrice, attrice, burlesque performer, attrice di nuovo, scrittrice. Chieti, Milano, Roma, Europa, Australia, Roma ancora. Può essere tutti e può essere nessuno, ma non è lei, di suo c’è poco : solo l’immagine. Il resto è maschera. È una maschera che non porta la firma della sua sensibilità umana e artistica, ma il filtro presente negli occhi di qualcun altro. Si parla di Giulia Di Quilio: classe 1980, 2011, 2021.
1980: Nasce.
2011: Rinasce attraverso il Burlesque e diventa quello che avrebbe sempre voluto essere: regista della propria identità performativa. C’è comunque qualcosa che non quadra. Insieme alle porte del Burlesque si apre anche il vaso di Pandora. Giulia si trova di fronte a tutti gli spettri del passato, le sue fragilità primordiali: che vanno dall’educazione rigida della sua famiglia, al peso delle opinioni altrui, ai sensi di colpa, alla paura di non soddisfare ideali ancorati nella coscienza di massa. Capisce, quindi, di aver introiettato atteggiamenti e pensieri appresi per osmosi e di essere diventata la voce, in prima fila, giudicante di se stessa.
[…]
2021: ‘’Ciò che neghi ti sottomette, ciò che accetti ti trasforma.’’
Nel frattempo Giulia è diventata moglie e mamma, e dopo un lungo periodo di psicoanalisi cosa avrà accettato e cosa starà continuando a negare? …racconta tutto, senza veli sulla lingua, nel suo podcast: ‘’È il sesso, Bellezza!’’. In un periodo in cui non può usare il linguaggio del corpo, dà corpo alla sua voce. Parla direttamente all’inconscio, e visto che le parole da sole non bastano, come Calliope, intona la sua voce al contenuto che esprime, e stabilisce con l’ascoltatore un contatto che diventa fonte di incoraggiamento ed emozioni. Dissolve ogni possibile credenza scorretta riguardante il sesso, e minimizzando i preconcetti morali, invoglia ad un approccio, dante priorità alle preferenze personali. ‘’È il sesso, Bellezza!’’ pone l’accento sulla sessualità che si esprime su un ampio spettro, e che riguarda innanzitutto l’importanza della scoperta di se e dello stare in contatto con l’evoluzione delle proprie fantasie e dei propri modi di provare piacere. Una volta abbattuti i vari stereotipi, il sex posivity che emana dal podcast vuole comunicare a tutti che non esiste l’oggettività nell’esplorazione dell’erotismo e che, appunto, ognuno di noi dovrebbe essere libero da qualsiasi tipo di shaming e da qualsiasi modello sessuale standardizzato dannoso. Tuttavia, per raccontarsi, Giulia adotta uno stile immediato e senza censura, fortemente soggettivo, ma allo stesso tempo rivolto ad un pubblico che come lei vive ogni giorno le stesse difficoltà. Gioca liberamente con il tema e lo indaga negli aspetti più ricchi di spunti: i sogni erotici, la masturbazione, le fantasie, i sex toys, il tradimento, le insicurezze legate al proprio corpo e non, il calo del desiderio ecc. Infine il tutto si distingue per l’enigmicità, il fascino e l’essere un indizio continuo da seguire per arrivare ad una conclusione personale. Un podcast singolare, sento non sento…che simboleggia anche quella che è stata la vita di Giulia fino ad ora…una vita sviluppata prima sottoterra, con lo sviluppo delle radici, per poi bucare la zolla ed esprimersi nello slancio vitalistico all’aria aperta primaverile.
Facciamo un immenso in bocca al lupo a Giulia e vi invitiamo a seguire il suo podcast… Ma attenzione, provoca piacere!
Team R.A.S.I.
Articolo a cura di Julia Llupo
